martedì 27 gennaio 2015

Recensione: Molto forte, incredibilmente vicino

“E un bollitore per il tè? Con il beccuccio che, all’uscita del vapore, si apre e si chiude come una bocca e sibila belle melodie, o recita Shakespeare, o semplicemente si scompiscia dal ridere con me? Potrei inventare un bollitore che legge con la voce di papà, così riuscirei ad addormentarmi, o magari un intero servizio di bollitori che cantano il ritornello di Yellow Submarine, una canzone dei Beatles, che mi piacciono perché l’entomologia è una delle mie raisons d’être, un’espressione francese che conosco.” (prime righe del libro).

AUTORE: Jonathan Safran Foer (traduzione di M. Bocchiola)
EDITO DA: Ugo Guanda Editore
ANNO DI PUBBLICAZIONE: 2005
ACQUISTATO DA: Mondadori
GENERE: Romanzo, Autismo, Drammatico
NUMERO DI PAGINE: 351
COSTO: 18,00 €

Qualche informazione sull’autore
Jonathan Safran Foer è nato a Washington nel 1977 e vive a New York. È uno scrittore e saggista statunitense. “Molto forte, incredibilmente vicino” è il suo secondo libro. Sono dello stesso autore anche “Ogni cosa è illuminata” (2002) e “Se niente importa” (2010).

Trama
Oskar, un newyorkese di nove anni a suo modo geniale, ama inventare singolari dispositivi, come un sistema di tubi collegati ai cuscini di tutti i letti di New York, per raccogliere le lacrime di chi piange quando va a dormire e riversarle nel laghetto di Central Park. A Oskar capita spesso di piangere sul cuscino, da quando suo papà è morto nell’attacco alle Torri Gemelle. Un giorno, in un vaso azzurro trovato nell’armadio del padre scopre una busta che contiene una chiave e un nome: Black. Chi è Black? Cosa apre quella chiave? Per scoprirlo, Oskar intende bussare alla porta di tutti i Mr e Mrs Black in città. Se il suo viaggio non gli restituirà l’amato genitore, lo porterà però a conoscenza di un passato lontano che ha sconvolto la vita dei suoi nonni paterni e di un’intera generazione: il passato dell’Europa nella seconda guerra mondiale.

deborasenzah copertina molto forte incredibilmente vicino
Opinioni
Nonostante io abbia letto questo libro ormai qualche anno fa, ogni volta che ne parlo mi brillano gli occhi e non riesco ad essere completamente oggettiva. L’ho letteralmente amato, in ogni sua parte: è in assoluto il mio libro preferito di sempre, secondo nemmeno all’"Eleganza del riccio" (anche se ammetto che sia stata una bella lotta!). Una volta conclusa la lettura, per tanto tempo, ho cercato di prendere volumi simili per struttura, storia, intensità: non ne ho mai trovati di uguali, e mi sono rassegnata a leggere storie molto più comuni. Credo che questa recensione per me sia particolarmente difficile da scrivere, perché è impossibile mettere nero su bianco quanto mi abbia dato questo libro: è complicato, quasi impossibile, destreggiarmi tra i mille argomenti trattati (credo che meriti più di una lettura per essere capito a fondo) e districarmi tra tutte le emozioni che mi ha donato. La distruzione portata da un attentato terroristico come quello delle Torri Gemelle, il cambiamento totale che ha portato nella vita di Oskar, l’autismo di quest’ultimo e la sua smisurata creatività ed intelligenza che lo porterà a fronteggiare le sue più grandi paure per affrontare quello che crede sia una “caccia al tesoro” organizzata da suo padre, il rapporto tra la nonna e il nonno che Oskar crede di non aver mai conosciuto, il rimpianto e l’amarezza che vengono trascinati da anni per colpe che si perdono nel passato.. la vicenda di questo ragazzino e della sua famiglia è riuscita a farmi ridere, piangere e riflettere. Credetemi, non riesco a dire di più: questo libro è stato un turbinio di emozioni, che mi ha lasciato gli occhi lucidi e il cuore che batteva forte.

Il mio voto

A CHI LO SUGGERISCO?
-A lettori adulti ed esperti: il volume non è lineare, fa salti temporali e introduce nuovi personaggi senza presentarli.
-A chi vuole leggere storie intense, intricate e potenti.
-A chi piacciono i protagonisti particolari: se siete interessati all'argomento, vi consiglio la lettura de "Lo strano caso del cane ucciso a mezzanotte".

CURIOSITÀ
-I capitoli nel libro non vengono scritti tutti dal punto di vista di Oskar: per questo, soprattutto all’inizio, è un po’ complicato raccapezzarsi, ma il mio consiglio è di continuare nella lettura, perché non ve ne pentirete!
-Il volume è pieno di fotografie, disegni, scritte colorate, pagine con stampata solo una frase o addirittura vuote..

DA LEGGERE… ASSOLUTAMENTE!

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