martedì 13 gennaio 2015

Recensione: L’imprevedibile viaggio di Harold Fry

“Era un martedì quando arrivò la lettera che avrebbe cambiato ogni cosa. Un normalissimo mattino di metà aprile che profumava di bucato fresco e di erba tagliata. Harold Fry era seduto a far colazione, sbarbato a puntino, con la camicia immacolata e la cravatta, in mano una fetta di pane tostato che però non stava mangiando”. (prime righe del libro).

AUTRICE: Rachel Joyce (traduzione di M. Bartocci e C. Brovelli)
EDITO DA: Sperling & Kupfer
ANNO DI PUBBLICAZIONE: 2012
ACQUISTATO DA: Mondadori
GENERE: Romanzo
NUMERO DI PAGINE: 310
COSTO: €17,50

Qualche informazione sull’autrice
Rachel Joyce è nata nel Gloucestershire, dove vive tuttora con il marito, i figli e tantissimi animali. Ha lavorato diversi anni per i canali radiofonici della BCC, scrivendo sia sceneggiature originali sia adattamenti di grandi classici della letteratura. Questo è il suo primo, celebratissimo romanzo, bestseller in Inghilterra e in Germania, e in corso di pubblicazione in tutto il mondo. Sono della stessa autrice anche “Un lieve profumo di limone”, “Il bizzarro incidente del tempo perduto” e “La canzone d’amore di Queenie Hennessy”.

Trama
Quando viene a sapere che una sua vecchia amica sta morendo in un paesino ai confini con la Scozia, Harold Fry, tranquillo pensionato inglese, esce di casa per spedirle una lettera. E invece, arrivato alla prima buca, spinto da un impulso improvviso, comincia a camminare. Forse perché ha con la sua amica un antico debito di riconoscenza, forse perché ultimamente la vita non è stata gentile con lui e con sua moglie Maureen, Harold cammina e cammina, incurante della stanchezza e delle scarpe troppo leggere. Ha deciso: finché lui camminerà, la sua amica continuerà a vivere. Inizierà così per Harold un imprevedibile viaggio dal sud al nord dell’Inghilterra, ma anche dentro sé stesso: mille chilometri di cammino e di incontri con tante persone, che Harold illuminerà con la sua saggezza e la forza del suo ottimismo.

deborasenzah copertina l'imprevedibile viaggio di Harold Fry
Opinioni
Questo libro è una ventata d’aria fresca: non perché sia superficiale, ma perché tratta di un argomento diverso dal solito, forse anche con una leggera connotazione religiosa. Il pellegrinaggio, come tutti sappiamo, è un cammino che ha due obbiettivi: il primo è andare solitamente in un luogo lontano che per noi è importante raggiungere per diversi motivi, il secondo è ritrovare noi stessi, conoscere la nostra persona a fondo, riscoprire il nostro io interiore. 
Il cammino che Harold Fry intraprende sarà un pellegrinaggio vero e proprio, perché il motivo che lo spinge a partire è esterno (non un luogo, ma una persona in questo caso, la sua cara amica Queenie Hennessy), ma quello che succederà dentro di lui stravolgerà per sempre la sua vita. Da tranquillissimo pensionato inglese, con la camicia sempre pulita e una vita mediocre e non troppo felice con sua moglie Maureen, si riscopre vivo e capace di prendere in mano la sua esistenza, di fare qualcosa che nessuno poteva aspettarsi da lui. 
Harold Fry, durante il cammino, incontrerà moltissime persone con le quali avrà interessanti scambi d’opinione, che gli permetteranno di “crescere” e “maturare” più di quanto non avesse fatto fino a quel momento. Interessante anche lo sviluppo del rapporto con la moglie Maureen: nel libro, l’autrice ci narra in punta di piedi i loro primi incontri, il loro matrimonio, la nascita di loro figlio e la lenta ma inesorabile discesa da innamoratissimi a quasi estranei. Il viaggio servirà anche a loro come coppia per ritrovarsi completamente.
La storia è davvero un inno all’amore, all’amicizia e ai sogni: è un libro sussurrato, senza particolari colpi di scena (tranne uno in particolare che mi ha davvero stupito perché non me lo aspettavo per niente!), ma che ti rimane dentro e ti colpisce con una forza dolcissima.

                                           
A CHI LO SUGGERISCO?
-A lettori adulti, non necessariamente esperti: il libro è scritto con uno stile scorrevole e d’immediata comprensione.
-A tutti coloro che adorano i viaggi e credono che possano cambiare la vita (consigliato anche "Un luogo chiamato libertà").
-A chi ha voglia di leggere qualcosa che sia profondo, senza risultare un “mattone”. Se invece i libri più complicati non vi spaventano, ma vi piace emozionarvi nella lettura, vi consiglio “L’eleganza del riccio”.

CURIOSITÀ
-Il libro si apre con una citazione del libro “Il pellegrinaggio del cristiano” di John Bunyan, edito nel 1678, ma molto indicata per aprire il racconto di Harold Fry:

Colui che il vero coraggio vuole trovare,
venga qui, dunque.
Qui sarà tenace
che ci sia il vento oppur la tempesta.
Non c’è scoramento,
che lo farà mai pentire
del suo primo, dichiarato intento
d’esser pellegrino.

DA LEGGERE CON.. un fazzoletto a portata di mano!

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